Peppe Barra in "I cavalli di Monsignor Perrelli"
di Peppe Barra e Lamberto Lambertini
con Patrizio Trampetti
e con Luigi Bignone ed Enrico Vicinanza
regia di Lamberto Lambertini
Ogni paese ha creato un suo proprio tipo a personificare la stupidtià: Milano ha Giordano, Roma ha Cassandro, Firenze ha Stenterello, Napoli ha Monsignor Perrelli. Cosi scrisse Alexandre Dumas. Alcuni Napoletani ancora dicono: "mi hai preso per i cavalli di Monsignore?" I cavalli che morirono di fame, quando stava loro insegnando a campare di solo acqua. La scoperta che il mare è salato, perché è pieno di alici salate. E chi più ne sa più ne metta.
Il popolo ha attribuito al Monsignore mille stramberie, perché ormai appartiene al mondo popolare, per questo fu subito catturato dal teatro napoletano e dal cinema che ne derivò. Tuttavia Monsignor Perrelli è realmente esistito. Pensate che Ferdinando IV, re Nasone, ogni mattina chiedeva: "Su raccontate, cosa è uscito ieri dalla bocca del nostro Monsignore?" Era per cominciare bene, in allegria la sua giornata. Così è potuto accadere che ogni scempiaggine che arrivava a corte, veniva attribuita a Monsignor Perrelli, anche dopo la sua morte. Croce fu il primo a studiarlo, a scovarlo. Molti altri ne scrissero, ma nessuno con le pagine bugiarde e appassionate del Corricolo di Alessandro Dumas.
Prezzi:
Platea 35,00 euro
Galleria 25,00 euro
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