IL CARTELLONE 1993-1994
22 ottobre-2 novembre 1993 Franco Fontana presenta: "OBA OBA ‘93" "Noi diciamo oba oba quando siamo felici," "Oba Oba '93" "Oba Oba '93" è l'ultimo di una serie di riviste brasiliane travolgenti che Franco Fontana ha prodotto a partire dal 1984. Si tratta di uno spettacolo high-spirited, e la coreografia di Roberto Abrahao coinvolge senza sosta. Come concepito da Fontana, con costumi di Nino Cruz, "Oba Oba '93" è il tipo di spettacolo in cui ognuno è abbigliato con fronzoli o quasi niente. I musicisti sotto la direzione di Wilson Mauro giocano un pot-pourri di melodie che vanno da tali brani pop come "Tico Tico" e "The Girl From Ipanema" a un accordo del "Bachiana Brasileira" n ° 5 da Heitor Villa-Lobos, il più grande compositore classico del 20 ° secolo. Eliana Estevao è cantante ospite della produzione, e fa con la voce un anello di passaggi esaltanti, sospirando come un violoncello durante i momenti musicali più intimi. Durante il finale, spettatori e artisti ballano insieme nei corridoi, come parte di una scena di carnevale. In realtà, l'intera serata è un carnevale. I riferimenti al Brasile sono lezioni di storia, espressa con gli artisti che offrono canto, danza, acrobazie e baldoria. Mr. Abrahao ha presentato le danzatrici in un omaggio a Carmen Miranda in un assortimento di cappelli di frutta e fiori, e ha ideato diverse varianti slinky sul samba, tra cui uno insolitamente pulsante chiamato "samba il reggae", che secondo il programma è da poco diventata una moda brasiliana. . I ballerini girano le braccia e le gambe con armi apparentemente letali, hanno infradito e si agitano in aria in headstands.
26 novembre – 5 dicembre 1993 Maurizio Micheli in "CANTANDO CANTANDO" Commedia con canzoni scritta da M. Micheli regia di Gianni Fenzi E' la storia di gente che s'incontra da anni, ogni domenica. Sono persone alla ricerca di entusiasmi, di affetti, di cose nuove. Una commedia comica con uno sfondo malinconico, scritta da Maurizio Micheli, e lo scopo ufficiale è cantare insieme, ma in realtà sfogano tra di loro i problemi e le ansie, su una colonna sonora di canzoni come Tu musica divina, Stramilano, Serenata celeste...
10-19 dicembre 1993 Ombretta Colli in “DONNE IN AMORE” di Alloisio-Colli-Gaber regia di Giorgio Gaber Dopo essere stata una ''donna tutta sbagliata'' e una ''donna di successo'', Ombretta Colli è una ''donna in amore''. anzi, tante ''donne in amore'' per quante ne rappresentano i sette quadri e gli otto brani che costituiscono l'ossatura dello spettacolo, scritto da lei insieme con Giorgio Gaber e Giampiero Alloisio, per la regia dello stesso Gaber. Le protagoniste dei sette atti unici sono altrettante donne coinvolte in diverse storie d'amore che le riguardano direttamente o per interposta persona. c'e' la bambina che, con la madre, sorprende il padre in compagnia dell'amante; la ragazza romantica pronta a suggellare il fidanzamento con una cenetta a lume di candela; la donna che incontra la rivale in amore ai funerali dell'ex fidanzato; la figlia messa incinta dal piu' caro amico di famiglia. e ancora, la madre che si sposa in chiesa in seconde nozze; la classica sedotta e abbandonata; l'amica in lite naturalmente a causa di un uomo. l'intento degli autori e' quello di descrivere il mondo sentimentale di una donna, passando attraverso le ansie, le tensioni, le paure, i desideri e le sofferenze tipiche dell'umanita' femminile.
21 dicembre-9 gennaio 1994 Lino Banfi in “ARCOBALENO” commedia musicale di Dino Verde, Gustavo Verde e Lino Banfi con GIAN scene e costumi di Ambra Danon coreografie e regia di Gino Landi Dopo 25 anni lino Banfi torna all'avanspettacolo, quello dei grandi fasti, del balletto, dell'orchestra e dei canti rigorosamente dal vivo del secondo dopoguerra, con ''Arcobaleno'', commedia musicale scritta da Dino e Gustavo Verde e Lino Banfi, e diretta da Gino Landi. Banfi ed il suo produttore, Antonio Calenda, hanno realizzato la storia, una favola che si svolge tra oggi e gli anni '50 a Roma: e' quella di due comici gemelli, entrambi interpretati da Lino Banfi ed entrambi attori di avanspettacolo; uno ha avuto fortuna e calca ormai le scene del ''Quattro Fontane'', della grande rivista; l'altro recita in teatri minori, sulla piccola ribalta (''quella che ho conosciuto io'' ricorda Banfi). un giorno il primo ha un improvviso calo di voce ed il fratello viene chiamato a sostituirlo. E' un successone, e di qui equivoci ed interrogativi: il primo crede che il fratello sia migliore di lui, il secondo teme che il suo successo sia dovuto alla fama consolidata del fratello.
14-23 gennaio 1994 Peppe Barra in "NERONE" di Sergio Lambiase e Lamberto Lambertini musiche di Savio Ricciardi costumi di Annalisa Giacci regia di Lamberto Lambertini Nel testo di Lambiase e Lambertini, Seneca viene accomunato alla follia omicida di Nerone e Agrippina: gli autori hanno preferito aderire alle tesi che gli attribuiscono la correità nelle malefatte, piuttosto che il ruolo filtro nelle decisioni del suo strambo sovrano. Durante una gita a Napoli, Nerone è preso dalla sua attività teatrale. L'imperatore Caio Cesare, in arte Nerone, è Peppe Barra; la perversa madre è Angela Pagano; il precettore-filosofo è Gerardo Scala, che dà felice risalto all'autorevole e ascoltato consigliere imperiale, regolatore della politica neroniana, capace di influenzare Nerone beneficamente con i propositi di libertà e di giustizia. Ma l'imperatore è presto portato a preferirgli i pessimi consigli di Ofonio Tigellino.
28 gennaio-6 febbraio 1994 Ente Teatro Cronaca presenta Ida Di Benedetto in “DEDICATO A MARIA” Spettacolo di Roberto De Simone su testi e musiche di Raffaele Viviani Maestro concertatore Antonio Porpora Anastasio regia di Roberto De Simone Lo spettacolo è incentrato sulla figura della moglie di Viviani, rimasta quasi sempre nell'ombra, compagna fedele e innamorata, modello femminile dell'universo artistico dell'autore. In scena Ida De Benedetto, Virgilio Villani, Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Patrizia Spinosi, da anni esecutori e testimoni delle "esplorazioni" del maestro De Simone. Completano il cast Franco Castiglia e Antonio Sorrentino. Protagonista, il teatro del Novecento con i suoi ideali e le sue tensioni che rivivono sulla scena anche grazie alla scenografia ideata da Giovanni Girosi, ai costumi di Annamaria Morelli, ai movimenti coreografici di Gabriella Stazio, alle luci di Guido Levi. Sarà uno spettacolo senza facile oleografia "…ho scelto Viviani - sottolinea De Simone - perché sa esprime la propria anima napoletana con amarezza. Un'amarezza attualissima… Napoli amara. L'orchestra è composta dai pianisti Antonio Porpora Anastasio, anche maestro concertatore e direttore, Massimo Sorrentino e Armanda Desidery. Alle percussioni Pierluigi Villani.
15-27 febbraio 1994 Gigi Proietti in “A ME GLI OCCHI, BIS” testi e regia di Gigi Proietti Io questa sera non sono qui però mi piace dire qualcosa di Eduardo come tutti coloro che partecipano a questa serata. Io l’ho conosciuto come tutti i colleghi, quando si va in camerino a salutarlo, a fargli i complimenti. Però l’ho anche conosciuto in un’altra occasione, in un periodo in cui al Teatro Tenda, Tenda Mancini, facevo il mio spettacolo che si chiamava A me gli occhi please, forse qualcuno l’avrà visto lo ricorderà. E in questa tenda a un certo puto decidemmo di fare un grande festeggiamento per Eduardo, era l’ottantesimo compleanno. E allora Eduardo stesso volle consigliarmi qualcosa da dire per lui. E io sono andato a casa sua, lui mi ha invitato a pranzo e sono rimasto solo con lui Certo per un attore rimanere solo con Eduardo a casa non era una cosa tanto semplice, da metterti così a tuo agio insomma, era un po’ imbarazzante. Lui mi disse: "Diamoci del tu". Ovviamente io ho evitato i pronomi in tutto il pranzo e poi dopo il pranzo con un bicchiere di vino così, lui ha cominciato a suggerirmi delle cose che avrei dovuto fare. Fra le tante cose che mi suggeriva mi sono piaciute due poesie sue: una è quella lì "Pulicenella sapete chi è..." non so se la conoscete "perepèperepèperepè" nella quale io poi la sera quando l’ho eseguita ho aggiunto un po’ di musica con la chitarra, ma non la ricordo. Invece un’altra, che mi ha proprio impostato lui, l’ho tenuta un po’ nel mio repertorio e la facevo, la faccio, normalmente alla fine dei miei spettacoli quando chiedono i bis. Questa qui ritengo che sia una poesia molto giusta per questa occasione, per voi che avete intitolato questa serata "Un brindisi per Eduardo". Infatti la poesia si intitola " ‘A butteglia" ovvero bevo. E non a caso io qui ho una bottiglia: "Rint’ a butteglia ‘nat rit’ ‘e vin è rimasto, mbeh che fa m’o guard’, m’o teng ment e dico, me la stipo, po’ riman m’o bev’. Chell’ riman non esiste, e o iuorn primm’, siccome se n’è iuto manc’ esiste, esiste sulamente stu moment e cchist surs e vino rint’ a butteglia. E mbeh che fa m’o perd, che ne parlamm’ a fa, si m’o perdesse manc a butteglia me perdunarria. E allora, bevo e cchist surs e vino vence a partita coll’eternità".
4-13 marzo 1994 Garinei&Giovannini presentano “SE UN BEL GIORNO ALL’IMPROVVISO” di Jaja Fiastri ed Enrico Vaime con Marisa Merlini scene di Uberto Bertacca musiche di Berto Pisano – costumi di Angelo Pericet regia di Pietro Garinei Un bel giorno, all'improvviso, a chiunque può capitare qualcosa di strano. Ma non tutti, certamente, attraverso i vetri di una finestra vedranno atterrare nel soggiorno di casa un anonimo pacco. Ciò accadrà, invece, all'esterrefatto e integerrimo perito agrario Amedeo Ceccarelli, che si sente parte della maggioranza sbigottita, e alla sua fedele consorte Rita, divisa tra le cure casalinghe e i ricordi del modesto passato di soubrette che, come punta dell'iceberg, le concesse un'imprevista sostituzione di Nannarella in rivista. Una bomba? Un attentato? No! Un miracolo, piuttosto, che si materializza in tanti bigliettoni da centomila. Quanti bastano per formare un miliardo di lire. Sembra un fatto di cronaca dell'oggi italiano, di quello che fa ricercare somme ingenti nei bidoni dell'immondizia o degli altri che relegano al rango di spiccioli le distribuzioni di mazzette miliardarie... 15-27 marzo 1994 Garinei&Giovannini presentano Johnny Dorelli in “MA PER FORTUNA C’è LA MUSICA” spettacolo musicale di Jaja Fiastri ed Enrico Vaime orchestra diretta da Renato Serio scene di Uberto Bertacca coreografie di Don Lurio costumi di Angelo Pericet regia di Pietro Garinei Torna al suo terreno preferito e confidenziale con Ma per fortuna c'è la musica, show scritto in onore delle canzoni che ci hanno accompagnato nei migliori anni della nostra vita
29 aprile-8 maggio 1994 Enrico Montesano in “BEATI VOI!” musical di Terzoli e Vaime con la collaborazione di Montesano musiche e canzoni di Claudio Mattone coreografie di Don Lurio scene di Uberto Bertacca costumi di Lucia Mirisola regia di Pietro Garinei TORNATO A GRANDE RICHIESTA Enrico ci racconta a modo suo, in maniera esilarante, la storia dell'Italia degli ultimi 50 anni. Un racconto che ci riporta la fotografia dellItalia dal dopoguerra ai giorni nostri visti attraverso gli occhi di un uomo comune che vede cambiare mode, usi e costumi Beati Voi! percorre, con la tecnica del musical, la storia di un italiano (che potrebbe essere chiunque di noi). Enrico, il protagonista, nato il 2 giugno del 1946, coetaneo della Repubblica e ci racconta le vicende che lo hanno visto ora protagonista ora testimone: eventi grandi e piccoli, particolari o epocali, nel tentativo di ricostruire anche attraverso la storia con la esse maiusola, la Storia più grande. Siamo cambiati, siamo cresciuti in questo scorcio di secolo. Siamo migliorati? Domanda difficile che avrà una risposta, se l'avrà, dai nostri figli. Già, perchè Beati Voi! inizia con una nascita (quella del protagonista) e si conclude con un'altra nascita, quella del figlio di Enrico, primo nato del terzo millennio. Così come il padre aveva rivolto al nostro un augurale Beati voi pieno di speranza, anche lui rivolge al nuovo nato un saluto, forse un po' meno euforico, ma ugualmente sincero.
EVENTI E CONCERTI 1992-1993
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