IL CARTELLONE della stagione 1995 - 1996 |
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IL CONTRATTO |
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di Eduardo De Filippo |
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con Luca De Filippo,Angela Pagano, Nicola Di Pinto Geronta sostiene di richiamare in vita chi ha amato i suoi familiari e parenti La sua fama nasce quando il suo amico Isidoro morì improvvisamente, e giunse Geronta che esclamò: «Che stai facendo? Qui sta il fratello tuo, Geronta Sebezio! Tu non sei morto! Alzati!». E Isidoro, novello Lazzaro, si alzò dal suo letto di morte. Geronta ha capito che è stato il suo grande e disinteressato amore, unito a quello degli amici presenti, che ha fatto rivivere Isidoro e quindi ha deciso di mettersi al servizio di coloro che amando senza limiti i loro parenti defunti, si affidano a lui che, convogliando il loro amore verso il morto, lo farà resuscitare. Nel contratto così è scritto: Geronta assicura la resurrezione se l'aspirante alla nuova vita (che deve essere ricco, ma questo non è riportato nel contratto), s'impegna ad amare in vita tutti i suoi parenti e dovrà lasciare un testamento dove è previsto che tutte le sue proprietà, nessuna esclusa, dovranno essere equamente divise tra la sua famiglia e i suoi parenti. Il contraente per la resurrezione così continuerà ad essere amato anche dopo la morte e si formerà allora quella catena d'amore che, come per Isidoro, che era amato da tutti, ha permesso il suo richiamo in vita. Geronta sa bene che Isidoro in realtà era stato colpito da una morte apparente e che quanto promette il contratto, per la malvagità e l'avidità degli uomini, non accadrà mai. Ha escogitato un sistema per arricchirsi facilmente. Il lontano parente beneficiario di una parte dell'eredità infatti, secondo la legge di successione, sarà quasi del tutto privato della sua parte per la tassa da pagare, molto alta per i parenti più lontani del defunto, e se insisterà ad avere la parte spettante dell'eredità per vie legali dovrà affrontare l'opposizione dei parenti più vicini del defunto e quindi i lunghissimi tempi delle cause civili. Vi sono tra le proprietà del morto infatti dei Buoni del Tesoro, che non sono tassabili (che stranamente si ritrovano sempre nei casi di resurrezione di cui si occupa Geronta) e che la famiglia è disposta a cedere in cambio di tutta l' eredità. Il parente naturalmente si convince, Geronta è felice perché come dice all'avido parente: «ti ho rimesso al mondo» perché un uomo senza denaro è come se fosse morto e lui invece l'ha fatto resuscitare. Proprio questo scriverà sulla foto che Geronta ha voluto per "ricordo": «A mio fratello Geronta che mi ha resuscitato». E così continuerà l'inganno. |
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UOMO E GALANTUOMO |
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di Eduardo De Filippo |
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con Luca De Filippo, Angela Pagano, Nicola Di Pinto
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PENZIERE MIEJE |
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di Eduardo De Filippo |
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con Luca De Filippo,Angela Pagano, Nicola Di Pinto POESIE E CANZONI 'E Notte Si t' 'o sapese dicere 'A MATASSA
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AMORI MIEI |
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di Jaja Fiastri con Marisa Laurito |
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regia di Ugo Gregoretti Amori miei , prima edizione 1974 (con Ornella Vanoni), ripresa nel 1995 (con Marisa Laurito), una moglie che si divide tra due mariti (tre sere con uno, tre sere con l'altro e festività alternate) perché dispone di troppo amore (se ne ricavò anche un film di Steno con Monica Vitti, 1970). |
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RAGIONIE’, VOI DOVETE RAGIONA’ |
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con Vittorio Marsiglia,Stefania Orlando |
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regia di Bruno Corrucci Un poutpourri di canzoni, scenette, balletti in puro stile anni '30-40. |
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IL PAESE DEI CAMPANELLI di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato |
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con Sandro Massimini,Renata Fusco |
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regia di Sandro Massimini “Luna tu non sai dirmi perché? Luna tu non sai dirmi cos’è?”. Scritta e musicata dalla mitica coppia Lombardo - Ranzato, questa operetta andò in scena il 23 novembre del 1923 al Teatro Lirico di Milano. Già il giorno dopo la prima rappresentazione, mezza città fischiettava i motivi più indovinati. Ancora oggi sono in tanti a conoscere, e magari fischiettare, l’arcifamoso “Fox della Luna”, motivo che, come l’intera operetta, gode di una lunga giovinezza. Il Paese dei Campanelli è veramente un’operetta “senza tempo”, sia per la sua ambientazione, in un’Olanda da favola, sia per il consenso che continua a guadagnare. Questo successo non conosce cedimenti nel favore col quale il pubblico accorre a vederla, in cui l’esotismo delle lune romantiche e dei fiori che parlano al cuore, con numerosi pezzi d’assieme e quadri musicali. Un’operetta in cui lo sfarzo della messa in scena e la gustosità comica della vicenda fanno a gara con la bellezza dello spartito che unisce graziosi duetti (Balla la giava, Fox della luna) e brani lirici squisiti (Il duetto del ricamo, Io vorrei che il mio sogno divin) presentando finezze ed intuizioni melodiche notevoli, con tratti di simpatica sentimentalità |
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I CAVALIERI DELLA TAVOLA ROTONDA (storia di Graal e di corna) di Rosario Galli e Alessandro Capone con Gianfranco D’Angelo (re Artù), Stefano Masciarelli (Lancillotto), Nadia Rinaldi (Ginevra), Sabrina Salerno (Morgana), Francesco Salvi (Parsifal) , Adriano Pappalardo (Mordred il Cavaliere Nero), Tosca D’Aquino (la cuoca) Ginevra è una regina tarchiata che passa il suo tempo a mangiare seduta di fronte al globo luminoso inventato da Merlino, spendendo follie in vestiti e profumi e cercando d'irretire i cavalieri. Parsifal è un fissato con il Santo Graal che ha speso quasi tutti i possedimenti di famiglia in calici e che cade in estasi ogni mezz'ora sentendo le voci e vedendo la Luce. Mordred, che parla solo in rima, cerca di convincere Morgana, bellissima e con voce stupenda, ad aiutarlo a smascherare Ginevra, promettendole di giacere con lei. Alla fine Re Artù scopre il tradimento e condanna Ginevra a essere rinchiusa in un convento svizzero di Mességué e Lancillotto a seguire Parsifal nella sua ricerca del Santo Graal. |
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L’ALBERGO DEL LIBERO SCAMBIO di George Feydeau |
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con Geppy Gleijeses, Paola Quattrini, e la partecipazione di Carlo Croccolo scene e costumi di Enrico Job |
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regia di Mario Missiroli La struttura de L’albergo del libero scambio è quella tipica non soltanto del vaudeville, ma della cosiddetta pièce-bien-faite, un modello elaborato da E. Scribe nei primo decenni del ventesimo secolo, dove le esigenze di intreccio, accuratamente preparato e sviluppato a forza di imprevisti e di sorprese, vengono anteposte all’itinerario psicologico dei personaggi. Le regole sono precise: un primo atto per presentare la situazione: un secondo atto fitto di peripezie; un terzo atto, infine, dove tutti i nodi vengono al pettine e l’ordine viene, in qualche modo, ristabilito. Feydeau in questa commedia segue rigorosamente lo schema, mettendoci di suo un elemento di ineluttabilità: i piani dei suoi protagonisti non vanno a monte per circostanze casuali, ma, come qualcuno ha scritto, per una serie di interventi del fato, inesorabile, anche se inclinato al comico, come quello che agisce nella tragedia greca. Protagonista assoluto è l’adulterio che, reale o presunto, è argomento atto a provocare risate, di solito a scapito del marito stolto e maturo al quale la donna preferisce un amante giovane e baldo. In realtà ne L’albergo del libero scambio le risate nascono dal fatto che l’adulterio, nonostante la buona volontà dei contraenti potenziali, non viene consumato sia dall’abilità più o meno diabolica con cui uno strepitoso Feydeau conduce i suoi personaggi fin quasi all’irreparabile ed escogita trovate ingegnose per evitare che esso accada.
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NON E’ VERO, MA CI CREDO |
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di Peppino De Filippo |
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con Luigi De Filippo,Wanda Pirol, Rino Santoro La commedia "Non è vero...ma ci credo", andata in scena nel 1942, è considerata il capolavoro comico di tutta la produzione teatrale di Peppino De Filippo. Ottenne un così vasto successo che dieci anni più tardi si decise di farne anche un film. Il tema è quello della superstizione, abbastanza frequente nella drammaturgia di De Filippo, come lotta disperata e perdente di chi ingaggia battaglie per combattere destino e sfortuna, di chi non ha altri mezzi a propria disposizione per allontanare i colpi sinistri della sorte, se quelli di ricorrere a sotterfugi e scongiuri. Il commendatore Gervasio Savastano è tormentato dalla superstizione, ii suoi affari non vanno bene e lui ritiene che la colpa sia di un suo impiegato, Belisario Malvurio, cui attribuisce un influsso malefico. Anche in famiglia ci sono problemi: sua figlia Rosina si è innamorata di un giovane impiegato, che il commendatore ritiene non all'altezza della ragazza. All'improvviso, però, la fortuna sembra ricordarsi del commendator Savastano; in azienda arriva un giovane, Alberto Sammaria, gobbo, e con il suo arrivo gli affari cominciano di colpo ad andar bene. Anche la figlia del commendatore sembra aver ritrovato la serenità, il giovane di cui era perdutamente innamorata è diventato un lontano ricordo. Tutto sembra filare liscio, ma il diavolo ci mette lo zampino: Alberto Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di Rosina, e per questo motivo è costretto a dare le dimissioni. Il commendatore è disperato, ma troverà una soluzione: convincerà sua figlia a sposare Sammaria. Dopo un iniziale resistenza, la ragazza si convince; ma un incubo sconvolge i sogni del commendatore: che i suoi nipotini ereditino il difetto fisico di Sammaria. Il matrimonio si celebra, ma il commendatore non riesce ad allontanare i suoi timori e comunica ai ragazzi la sua intenzione di invalidare le nozze; ma a questo punto scoprirà di essere stato raggirato: Sammaria non è altri che il giovane di cui Rosina era sempre stata innamorata e la gobba era solo un artificio per consentirgli di entrare nelle grazie del futuro suocero. Il commendatore cede all'amore dei due giovani, anche perché, pure se non è gobbo, Sammaria porta bene! |
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E PENSARE CHE C’ERA IL PENSIERO! |
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di Giorgio Gaber e Sandro Leporini |
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con Giorgio Gaber |
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BOBBI SA TUTTO |
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di Jaja Fiastri,Age & Scarpelli, Gigi Magni |
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con Johnny Dorelli,Loretta Goggi |
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Regia di Pietro Garinei |
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GLI SPETTACOLI FUORI ABBONAMENTO |
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ACCADEMIA MUSICALE NAPOLETANA |
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Stagione concertistica 95-96 |
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Concerto di Aldo Ciccolini |
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Concerto con Lina Sastri Direttore Renato Piemontese Pianoforte Aldo Tramma |
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Concerto con musiche di Brahms, Fauré, Ravel Violinista Roberta Nitta, pianista Francesco Nicolosi |
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Serata in onore di Luciano Berio |
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Concerto con musiche di Chopin Pianista Francesco Libetta |
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Nuova Orchestra Scarlatti Musiche di Beethoven, Saint Saems, Martucci, De Simone, Liszt Direttore Renato Piemontese Pianoforte Simona Padula |
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Nuova Orchestra Scarlatti Direttore Aldo Sigillo Violoncello Alexander Michejev con la partecipazione di Tullio De Piscopo |
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Nuova Orchestra Scarlatti in “Shubertiade" |
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Nuova Orchestra Scarlatti Musiche di Mozart |
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Nuova Orchestra Scarlatti I valzer di Strauss |
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Soiree Debussy con Simona Marchini |
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Balletto Riccardo Nunez Musiche di Strawinsky e Genesis |
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Nuova Orchestra Scarlatti Incontro con Leo Brower
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ALICIA ALONSO col Balletto Nacional De Cuba |
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GIORGIA in concerto |
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MILVA canta Brecht-Weil con l’Orchestra Sinfonica Siciliana |
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ROBERTO VECCHIONI in “Il cielo Capovolto" |
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CONCERTO DI CAPODANNO Nuova Orchestra Scarlatti |
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COMPAGNIA DELL’OPERA DI PEKINO |
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LA CANTATA DEI PASTORI con Enzo Cannavale-Peppe Barra |
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GLORIANA in “omaggio a Rosalia Maggio” |
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DEE DEE BRIDGEWATER in concerto |
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GINO PAOLI in “Amori dispari” |
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AMEDEO MINGHI in “Cantare è d’amore” |
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RENATO ZERO in concerto |
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FRED & PEPPINO con Fred Buongusto e Peppino di Capri |
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MICHELE ZARRILLO in “L’elefante e la farfalla” |
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CAFE’ GAMBRINUS con Mariano Rigillo |
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